,

Big Data e Industria: Vantaggi per Tutti

Big Data

Questa è senza dubbio l’era dei “Big data”, ovvero dei dati incredibilmente estesi in termini di volume, varietà e rapidità d’acquisizione che richiedono software avanzati e intelligenti per l’estrapolazione di informazioni utili da essi, rispetto ai software tradizionali.
Una definizione precisa di Big Data non esiste, ma il concetto è pressoché quello indicato nella frase precedente.

I big data vengono creati letteralmente da ognuno di noi. Che si tratti di una ricerca effettuata su un motore di ricerca, un percorso cercato sulle mappe o semplicemente di un interesse mostrato nei confronti di un prodotto, queste informazioni possono essere raccolte e analizzate in maniera estremamente accurata, per restituire all’analista una risposta che riguarda la preferenza dei consumatori o una nuova strada da intraprendere per la ricerca scientifica.
Il principale pregio dei big data sta nel fatto che, in virtù del volume così importante, i risultati forniti sono estremamente precisi e accurati (anche se in questo senso è fondamentale il contributo dell’elaboratore). Proprio per questo motivo, i big data possono essere potenzialmente applicati in moltissimi campi, aiutando in maniera importante il progresso tecnologico, scientifico, digitale e del marketing.

Big data in ambito healthcare

Nel settore della salute, i big data sono importantissimi e offrono grandi opportunità a chi opera nel settore.
In questo ambito come vengono raccolti i dati? La fonte principale dei big data nel settore della salute proviene dai pazienti: quando un medico, ad esempio, prescrive un farmaco a un proprio paziente o evidenzia certi sintomi, sta creando nuovi dati.
Se dispone degli strumenti necessari, questi dati possono essere sommati a quelli di altri milioni di pazienti e un elaboratore può essere in grado di evidenziare se vi sono correlazioni da tenere sotto controllo; il tutto, inoltre, può essere combinato con altri importantissimi dati, ovvero quelli provenienti dal mondo accademico.
L’utilizzo di queste informazioni può essere sfruttato anche in ambito marketing, potenziando quindi le prestazioni e l’assistenza fornita al singolo cliente.
In linea di massima, le combinazioni di questi dati possono avere moltissimi usi differenti in ambito medico, come spiega questo articolo sul blog di Gipo.
In particolare, è bene focalizzare la propria attenzione sul discorso legato alla prevenzione. Con l’applicazione dei big data in medicina, ad esempio, è possibile combinare le informazioni provenienti da numerosi pazienti per verificare se vi siano sintomatologie comuni e legate al medesimo agente eziologico, prevenendo a tutti gli effetti una potenziale epidemia e fornendo assistenza sanitaria specifica ai singoli interessati; naturalmente, nel caso in cui si tratti di un evento causato da un microrganismo, può essere possibile individuarne la provenienza, nonché le aree geografiche colpite.
Il tutto, da un punto di vista prettamente economico, si traduce nell’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria grazie alla prevenzione di malattie, la quale ha un costo del tutto irrisorio se confrontato a quello necessario per la loro cura.
Naturalmente, per poter ottenere risultati concreti dai big data applicati in ambito medico, è necessario creare un’infrastruttura che consenta la comunicazione tra tutte le parti; questo rappresenta il più grande ostacolo al progresso, poiché molti ospedali e molti presidi non hanno interesse o non dispongono dei mezzi per poter accedere a una simile infrastruttura.

Big data in agricoltura

L’agricoltura e l’informatica sembrano due mondi molto distinti, eppure mai come oggi risultano così strettamente collegati tra loro. Il tutto non è solo legato al progresso tecnologico, ma anche a una vera e propria esigenza, in quanto è necessario ottimizzare la produzione per coprire il fabbisogno mondiale di materie prime.
E proprio l’ottimizzazione, con l’ingente risparmio di risorse, può essere una delle più importanti applicazioni dei big data nel settore agricolo.
Innanzitutto, come possono essere raccolti i dati in questo ambito? È sufficiente disporre di sensori, tra cui termometri e rilevatori di umidità, eventualmente collegati a una rete wireless. Le misurazioni effettuate da questi dispositivi possono essere elaborate per costruire modelli in grado di descrivere la cinetica di crescita di una pianta, oppure se queste informazioni derivano da esperimenti potrebbe essere possibile stabilire con una certa accuratezza quali sono le caratteristiche ottimali per la rapida crescita di una certa varietà di frutta o ortaggio.
Molto più banalmente, però, avere accesso a un database comune può essere uno strumento molto rapido per evidenziare la scoperta di una nuova varietà o specie di un prodotto alimentare, contribuendo ad accrescere la biodiversità.
Anche in questo caso, la combinazione accurata dei dati provenienti da misurazioni empiriche con le ricerche pubblicate sulle riviste scientifiche (le quali compongono gran parte degli studi pubblicati complessivamente) potrebbe aprire le porte a prospettive di sviluppo sempre più convenienti ed efficienti.

Big data per l’artigianato e le PMI

Negli ultimi anni le piccole e medie imprese hanno mostrato un elevato interesse nei confronti dei big data. Il settore ha percepito le potenzialità di queste numerose informazioni soprattutto nell’ambito del marketing. Registrare e conseguentemente analizzare la risposta e il comportamento di un utente a un messaggio promozionale, o studiare quante e quali persone ricercano un certo servizio sul web, sono azioni che spianano la strada al predictive marketing. Con questi dati, infatti, è possibile realizzare modelli di simulazione della realtà che consentono di prevedere la risposta del pubblico alla variazione di una precisa variabile. Il tutto, ovviamente, finalizzato ad accrescere i volumi di vendita e ad affermarsi sul mercato.
Il campo dell’artigianato e delle PMI è certamente uno di quelli nei quali i big data si sono maggiormente affermati, offrendo prospettive di crescita molto interessanti.

Big data nel settore bancario

L’ambito finanziario è fortemente interessato a sfruttare a proprio vantaggio i big data. Non a caso, da qualche anno Deutsche Bank ha deciso di ampliare il proprio organico includendo esperti della raccolta e dell’analisi di grandi volumi di dati, con diversi obiettivi. Innanzitutto, l’idea è quella di prelevare dati strutturati e non (tra cui, ad esempio, le condivisioni sui social network da parte degli utenti) per offrire proposte di valore altamente customizzate e pensate specificatamente per il cliente, in modo da ottenere grandi vantaggi da un punto di vista economico.
Tuttavia, l’acquisizione di grandi volumi di dati in merito alle abitudini di una certa fascia di popolazione può essere utile per prevenire eventuali tentativi di frode o di furto dell’identità. In questo modo, le grandi banche possono riuscire a utilizzare i big data per offrire maggiori garanzie al proprio portfolio clienti, accrescendone la fedeltà.

Big data nelle fabbriche, nelle industrie e nel settore manifatturiero

Anche il settore industriale è compreso tra quelli che oggi sfruttano maggiormente le potenzialità dei big data. Come già visto per il settore agricolo, le grandi informazioni che è possibile sottoporre ad analisi possono essere prelevate anche da situazioni sperimentali, e non necessariamente dal comportamento degli utenti.
Ed è proprio in questa direzione che si muovono le aziende operanti nel settore manifatturiero: il loro obiettivo è quello di raccogliere grandi volumi di dati in merito alle condizioni che regolano un particolare processo produttivo con lo scopo di automatizzare il processo. Sfruttando, infatti, questi dati, gli ingegneri realizzano specifici algoritmi che permettono la costruzione di robot in grado di svolgere le stesse mansioni dell’uomo, ma in maniera più rapida e più efficace.
In questo caso non si tratta di supposizioni, bensì di realtà conclamata: basti pensare, a titolo esemplificativo, all’azienda statunitense Amazon, che ha sapientemente sfruttato i big data per realizzare magazzini quasi del tutto automatizzati.

Dai semplici esempi riportati in precedenza, si può dunque affermare che i big data sono realmente vantaggiosi per tutti. Il punto cruciale per far sì che il loro (costoso) impiego sia proficuo sta tutto nella scelta delle strategie e dei software di analisi.